lunedì 13 dicembre 2010

L'Albero di Natale


L'Albero di casa Soffici

Quella dell'Albero di Natale è, con il presepe, una delle più diffuse tradizioni natalizie. Si tratta in genere di un abete (o altra conifera sempreverde) addobbato con piccoli oggetti colorati, luci, festoni, dolciumi, piccoli regali impacchettati e altro.
Può essere portato in casa o tenuto all'aperto, e viene preparato qualche giorno o qualche settimana prima di Natale (spesso nel giorno dell'Immacolata Concezione), e rimosso dopo le feste. Soprattutto se l'albero viene collocato in casa, è tradizione che ai suoi piedi vengano collocati i regali di Natale impacchettati, in attesa del giorno della festa in cui potranno essere aperti.
In genere l'albero di Natale in Italia è un peccio (Picea abies) detto anche abete rosso; mentre nell'Europa Centrale e nei Paesi nordici è comune l'uso di abeti (Abies alba o Abies nordmanniana); più raramente si usano pini o altre conifere sempreverdi, ma possono essere usati anche altri tipi di albero, come ad esempio Magnolia grandiflora.
L'immagine dell'albero come simbolo del rinnovarsi della vita è un tradizionale tema pagano, presente sia nel mondo antico che medioevale e, probabilmente, in seguito assimilato dal Cristianesimo. L'abete, essendo conifera sempreverde, facilmente richiama il perpetuarsi della vita anche in inverno.

Una storia racconta che un bambino, sperso nel bosco imbiancato dalla neve, si riparò nella notte sotto un abete, il quale lo abbracciò con i suoi rami per proteggerlo dal freddo dell’inverno. Al mattino l’abete, illuminato dai primi raggi del sole, sembrava risplendere di mille luci e da allora nacque la tradizione di addobbare l’Albero.

La derivazione dell'uso moderno da queste tradizioni, tuttavia, non è stato provato con certezza. Sicuramente esso risale almeno alla Germania del XVI secolo. Ingeborg Weber-Keller (professore di etnologia a Marburgo) ha identificato, fra i primi riferimenti storici alla tradizione, una cronaca di Brema del 1570, secondo cui un albero veniva decorato con mele, noci, datteri e fiori di carta. La città di Riga è fra quelle che si proclamano sedi del primo albero di Natale della storia (vi si trova una targa scritta in otto lingue, secondo cui il "primo albero di capodanno" fu addobbato nella città nel 1510).
A questo punto, da bravi ambientalisti, appare doveroso chiedersi se sia migliore un albero vero o un albero artificiale. Noi in casa abbiamo un albero finto perché abbiamo sempre pensato che un albero vero, costretto in un vaso per più di un mese, soffra (non per niente perde continuamente foglie) e una volta finite le Feste, seppur ripiantato, abbia poche possibilità di attecchire e proseguire la sua vita. Comunque sia, abbiamo raccolto un po’ di informazioni su vari siti ecologisti e abbiamo scoperto che la nostra credenza non è del tutto vera.
Entrambe le tipologie hanno pro e contro. L’albero vero, ad esempio, ha come aspetto positivo il fatto di essere biodegradabile. Una volta passate le feste, può essere trasformato in concime organico, compost, o trucioli di legno, può essere riutilizzato per fare recinzioni o destinato ad altri usi nell’edilizia.  Inoltre intrappola più anidride carbonica mentre cresce, e può essere ripiantato dopo le vacanze. Ma purtroppo ha anche delle controindicazioni. Infatti esistono pochi alberi davvero organici, nel senso che a volte coltivatori senza scrupoli utilizzano pesticidi e altre sostanze chimiche “dopanti” per far crescere più in fretta l’albero il quale, in realtà, di naturale ha ben poco. Altri aspetti negativi sono che gli alberi potrebbero essere stati trasportati in tutto il Paese, aggiungendo ai costi ed alle emissioni, l’impronta del carburante; deve essere innaffiato regolarmente non tutti hanno a disposizione un giardino in cui ripiantarlo.
 Per quanto riguarda l’albero artificiale, esso può essere utilizzato per diversi anni, è meno costoso e più pratico per chi vive in città ed in appartamento. Il principale problema è che un albero sintetico è realizzato in gran parte utilizzando materie plastiche e metalli, tra cui il piombo, che non sono biodegradabili. Spesso  gli albero artificiali sono spediti su lunghe distanze, dato che la maggior parte della produzione è made in Cina e quindi implicano una grande quantità di inquinamento per la produzione, il trasporto e lo smaltimento.
Se optate per l’albero vero compratelo in un vivaio vicino casa, informandovi sull’utilizzo di pesticidi e valutando come e dove ripiantarlo e restituirlo alla fine delle feste. Se la vostra scelta ricade sull’albero artificiale, assicuratevi che non sia stato prodotto a migliaia di chilometri di distanza e riutilizzatelo per più anni.
Speriamo anche oggi di avervi offerto una lettura istruttiva e interessante!
Buona Giornata,
Eleonora

2 commenti:

  1. Questo post mi è piaciuto moltissimo!!! E' in tema natalizio e offre anche interessanti informazioni... non avevo idea del fatto che venissero "imbottiti" sostanze dopanti anche gli alberi. Poveri noi! Io propendo per l'alberello "finto" (lo usiamo da una vita) e magari decorare con lucine qualche cespuglio o albero vero nel giardino, avendone la possibilità!!

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  2. Interessante e anche "istruttivo", da privilegiare sempre l'albero di natale artificiale, o trovare altre "soluzioni" con materiale di riciclo (mi sembra che Silvia abbia proposto qualcosa del genere nel proprio blog tempo fa...).
    Faccio i complimenti per il bel soggiorno di casa Soffici molto natalizio e accogliente.
    Ivano

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